L’importanza del tatto dal grembo materno alla realtà virtuale.

Risale al medioevo l’intuizione che senza contatto la vita non è possibile: le osservazioni sulle conseguenze della deprivazione tattile nei bambini hanno svelato quanto cruciale sia abbracciare, accarezzare e toccare e anche oggi che il digitale ha introdotto il touch screen, lo schermo che risponde al tocco dell’uomo, porta il tatto ad un ruolo centrale, quello di punto di accesso alla rete, al sistema di informazioni più ampio e interconnesso mai esistito. 

La nostra pelle pare ben lungi dal perdere il suo ruolo tra gli organi di senso, data la sua evoluzione d’interazione con le interfacce aptiche, ovvero quei sistemi che consentono di interagire con macchinari, dare ordini per compiere azioni e ricevere feedback via sensazioni tattili.

Queste interfacce avranno una notevole influenza in diversi settori, dalla riabilitazione in campo medico, all’educazione, alla navigazione fino all’esperienza di shopping, come potrebbero essere i guanti con sensori da indossare sulle mani per apprezzare la trama di un tessuto prima di acquistarlo online.

Ma le opportunità date da questi sistemi sono davvero innumerevoli e non è ancora possibile ipotizzarle appieno.